Tratto da: Infermieri Informatizzati Orari e farmaci senza prescrizione, 15 infermieri a giudizio |
Scritto da L. Brancaccio |
Venerdì 16 Luglio 2010 09:13 |
Nel mirino della Procura l'associazione «Nursing». Contestati turni e cartellini timbrati in sei case di riposo. Orari e farmaci senza prescrizione, 15 infermieri a giudizio Hanno sempre rigettato le accuse, sostenendo che il servizio era stato garantito. Alcuni di loro hanno anche presentato una memoria difensiva, ma tutto questo non ha comunque convinto il pm Giuseppe De Benedetto che nei giorni scorsi ha firmato un decreto di citazione diretta per tutti.
Dovranno difendersi davanti al tribunale monocratico i dodici infermieri professionisti dell'associazione «Nursering ú Studio infermieristico associato»,che prestano servizio in diverse case di riposo della Valsugana e del Primiero (Strigno, Canai San Bovo, Transacqua, Roncegno, Pieve Tesino e Lamon), presso il poliambulatorio dell'Azienda sanitaria di Borgo e del Primiero, e tré dipendenti della struttura per anziani di Strigno, finiti al centro di un'inchiesta sulla somministrazione di tarmaci agli anziani, senza prescrizione medica. Il pubblico ministero ha infatti chiuso l'inchiesta sulla delicata indagine penale e ora i professionisti saranno processati. L'udienza non è stata ancora fissata. Ma questa volta, come era invece accaduto nella casa di riposo di Cles, non si parla solo di somministrazione di medicinali senza la prescrizione medica, forse per tenere gli anziani un po' più tranquilli, ma anche di frode nel contratto di fornitura del servizio infermieristico e di assistenza presso le Rsa e truffa. Accuse pesanti, soprattutto per chi esercita una professione delicata e difficile come quella dell'infermiere.
Nel capo di imputazione il pm Giuseppe De Benedetto parla di medicinali, come l'«Efferalgan», il «Contramai» o il «Sanax» che dodici infermieri in servizio a Strigno avrebbero somministrato agli ospiti della struttura senza la prescrizione del medico. Non solo: ad altri nove professionisti la Procura contesta la frode e la truffa. Alcuni sanitari, da quanto emerge dagli atti di indagine dei carabinieri del Nas, sembrano avere il dono dell'obiquità e sulla carta ma ovviamente tutte le accuse dovranno essere dimostrate ú appaiono in due posti diversi contemporaneamente. Un esempio: in un caso un'infermiera il 2 luglio 2008 terminava il turno di mattina alle ore 15.14 presso la casa di riposo di Strigno, iniziando il turno pomeridiano a Lamon (29 km di distante dalla prima) alle ore 14. In un altro episodio, rilevato dagli investigatori, un infermiere a gennaio 2008 risulterebbe presente per il turno di notte, sia nella struttura di Transacqua che in quella di Lamon.
Nell'indagine si parla di un'ottantina di turni ritenuti sospetti. Gli episodi contestati abbracciano quasi tutto il 2008. Secondo l'accusa in alcuni casi gli infermieri si sarebbero messi d'accordo tra loro per timbrare il cartellino del collega, quando non era presente, ma il pubblico ministero contesta anche il tempo che alcuni infermieri avrebbero impiegato a passare da una struttura all'altra, spesso, secondo l'accusa, parecchi chilometri distanti. Contestazioni che gli infermieri hanno sempre contestato con forza. Per quanto riguarda la somministrazione di tarmaci senza ricetta ú hanno spiegato al magistrato ú si parla di medicine da «bancone», come l'aspirina, che non necessitano della prescrizione. Ma secondo la Procura contengono comunque un principio attivo e quindi, a fronte di pazienti così anziani, gli infermieri avrebbero dovuto avvertire il medico. Queste le accuse, ma ora la parola passa al giudice, che dovrà valutare se vi siano o meno responsabilità penali da parte dei quindici infermieri. D.R.
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