La Casa di Lellino

Benvenuti sul mio blog !!!,il punto d'incontro per tutti gli infermieri con articoli,documenti e risorse dal mondo infermieristico in generale ciao

sabato 26 febbraio 2011

Errata corrige

Penso di esserci cascato e mi scuso con tutti abbiano letto e fatto girare il post qui sotto.
Mi è stato segnalato che si tratta di una delle tante "Bufale" o "Leggende Urbane" che popolano la rete.
Ciò non toglie che anche se le cifre non sono quelle permangano una serie di agevolazioni e uno stipendio tra i più alti d'europa per la nostra "Casta" di politici.
Mi scuso ancora e vi invito a visitare questo link http://attivissimo.blogspot.com/2008/01/antibufala-classic-gli-stipendi-dei.html per approfondire il discorso.
ovviamente ognuno è libero di pensarla come vuole
ciao.

Mandiamoli a lavorare!!!!

Capisco che non c'entra molto con i temi trattati in questo blog ma è doveroso che più gente possibile venga a conoscenza di questo schifo targato ITALIA leggete un po'.
MANDIAMOLI A LAVORARE:Sull'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che spiegava che recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITA'e senza astenuti (ma và?!)un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa E. 1.135,00 al mese.

Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.

STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese
PORTABORSEcirca Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)
RIMBORSO SPESE AFFITTO circaEuro 2.900,00 al meseINDENNITA' DI CARICA(da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)TUTTI ESENTASSE +
TELEFONO CELLULAREgratis
TESSERA DEL CINEMAgratis
TESSERA TEATROgratis
TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANAgratis
FRANCOBOLLIgratis
VIAGGI AEREO NAZIONALIgratis
CIRCOLAZIONE AUTOSTRADEgratis
PISCINE E PALESTREgratis
FS gratis
AEREO DI STATOgratis
AMBASCIATEgratis
CLINICHE gratis
ASSICURAZIONE INFORTUNIgratis
ASSICURAZIONE MORTEgratis
AUTO BLU CON AUTISTAgratis
RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (per ora!!!)

Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (inviolazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio)

La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.
La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO !!
Far circolare.......si sta promovendo un referendum per l'abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari............ Queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani......

lunedì 21 febbraio 2011

Gestione Terapia e.v.

Un documento un po' datato ma di sicura utilità per noi infermieri

Gestione terapia EV

Emergenze Metaboliche

EmergenzeMetaboliche

Infermieri anche Tecnici di Laboratorio? Secco NO del tribunale di Pordenone

Fonte : Nursind

A ciascuno il suo
Il tribunale ha stabilito la competenza per legge agli infermieri.


“Si tratta di una vittoria per i pazienti, che potranno avere certezza nell’esito degli esami e non vedersi mancare la continuità assistenziale del percorso di cura, una vittoria per i lavoratori e per la professionalità degli infermieri, ma anche una vittoria per l’Azienda ospedaliera stessa che, sebbene fosse colei che chiedeva e legittimava l’utilizzo dei POCT (ovvero gli esami fatti in emergenza direttamente in corsia la cui competenza, per i vertici dell’ospedale, rientrava nel campo infermieristico), si vedrà recapitare meno denuncie e richieste di risarcimento per errori e malpractice”, affermano per il Nursind Gianluca Altavilla, e per FSI Virginia Carnelutto e Walter Cecchin.

La soddisfazione è palese non appena arriva la notizia che il Tribunale di Pordenone ha accolto il reclamo dei ricorrenti inibendo l’azienda Santa Maria degli Angeli all’utilizzo dei POCT, rendono note le sigle sindacali.

Con questa decisione si chiude un capitolo che rischiava di sovra-esporre gli infermieri dando loro mansioni non proprie con il rischio, ovviamente, di sbagliare gli esiti oltre che di doversi assentare dai reparti, configurando così un vuoto assistenziale, per lavorare alle macchine degli esami.

Una volta per tutte è stata stabilita la competenza per legge: il tribunale infatti ha riconosciuto che la prestazione richiesta agli infermieri non rientra nella loro sfera di funzioni, bensì – come ribadito fin dall’inizio della battaglia dai sindacati NURSIND e FSI - ai tecnici di laboratorio bio-medico quale attività loro tipica.

“Sostanzialmente la sentenza ha riconosciuto il rispetto oltre che la salvaguardia, nelle differenze, delle due professioni, applicando la summa rappresentata dai rispettivi codici deontologici, ovvero la salute dei cittadini al primo posto anche per evitare episodi di malasanità. Il tribunale ha inoltre dichiarato che l’attività infermieristica legato al POCT, fra l’altro, avrebbe esposto, in caso di errore, gli infermieri a una precisa responsabilità civile e penale, a differenza delle dichiarazioni dell’azienda la quale in una delibera si assumeva tutta la responsabilità del caso (sia civile sia penale) che però sarebbe stata negata dalla giurisprudenza effettiva.

Un ringraziamento speciale viene formulato all’avvocato Annalisa Dal Col per la perseveranza, professionalità ed alta dedizione nel procedimento: “E’ grazie a lei che siamo riusciti a vincere! E grazie a lei che tutti i cittadini possono dirsi garantiti”. I sindacati ricordano anche la mobilitazione massiccia che ha visto raccogliere oltre 500 firme di infermieri e tecnici di laboratorio contro il POCT.

Come non si fa la check-list ATTENZIONE!!!!!!

Fonte: Ministero della Salute

Video - Come si usa la checklist in sala operatoria nelle procedure semplici

Fonte: Ministero della Salute

Video - Come si usa la checklist in sala operatoria nelle procedure complesse

Fonte:Ministero della Salute

venerdì 18 febbraio 2011

Test antidroga anche per Medici e Infermieri

fonte : Nursind

Test antidroga obbligatorio
anche per medici e infermieri
Il provvedimento, non ancora operativo, sta per essere
varato dal Dipartimento. E spunta l'ipotesi di sottoporre ad
accertamenti anche gli insegnanti

ROMA - Anche medici, infermieri e ostetriche dovranno
sottoporsi ai test anti-droga già previsti per alcune
categorie a rischio: il Dipartimento politiche antidroga ha
approntato un provvedimento che andrà presto in Conferenza
Stato-Regioni per un'intesa. Lo rende noto il capo del
Dipartimento, Giovanni Serpelloni, aggiungendo che si sta
valutando di inserire anche gli insegnanti.
Interessati dal provvedimento saranno medici e personale
sanitario a contatto con i pazienti, precisa Serpelloni,
quindi non gli amministrativi o alcune tipologie come i
medici legali.

In pratica, spiega il capo del Dipartimento antidroga che fa
capo alla Presidenza del Consiglio, si vuole uniformare
l'attuale elenco delle categorie lavorative considerate "a
rischio" che devono effettuare periodici controlli sul
consumo di alcol con l'elenco delle categorie che già ora
- ad esempio piloti di aerei, autisti di mezzi pubblici,
lavoratori edili che lavorano a una certa altezza - vengono
sottoposte a periodici controlli antidroga.

"Ci sarà probabilmente - aggiunge Serpelloni - una
differenziazione tra alcune categorie, considerate
maggiormente a rischio, i cui lavoratori dovranno essere
sottoposti tutti, periodicamente, a controlli antidroga e
altre dove invece si sceglierà di intervenire con i test
solo per una parte, tipo un 50% di lavoratori. Questo anche
per motivi di copertura finanziaria". Gli insegnanti
potrebbero rientrare in quest'ultima tipologia di controlli.

Il provvedimento, che per ora non è naturalmente
operativo, fa seguito alle polemiche suscitate dalla vicenda
di un medico napoletano che avrebbe esercitato la
professione sotto l'effetto di stupefacenti e al caso
pugliese dove un direttore sanitario, dopo numerose denunce
anonime, aveva fatto affiggere in bacheca una circolare in
cui si inviatavano "medici e infermieri a non far uso di
sostanze stupefacenti durante gli orari di servizio".

La lista delle categorie a rischio che devono sottoporsi
obbligatoriamente al test antidroga periodico è ferma al
2007; nell'accordo tra ministeri della Difesa, Salute,
Interni e Trasporti, così come fu annunciato dal governo,
dovevano essere inseriti anche i medici, gli infermieri e le
ostetriche. Ma finora non si era dato corso alla decisione.
L'allargamento della disposizione anche agli insegnanti,
invece, come ha spiegato il capo del Dipartimento politiche
antidroga, è in corso di valutazione.

"Per noi non c'e nessun problema,siamo più che pronti e
disponibili a sottoporci al test antidroga e fare tutto
ciò che è utile ad aumentare la fiducia dei cittadini
nei confronti del servizio sanitario". Così Annalisa
Silvestro, presidente dei Collegi degli infermieri (Ipasvi)
a proposito della ipotesi di allargare anche a medici,
infermieri e ostetriche l'obbligatorietà del test
antidroga.
"E' giusto per chi fa professioni delicate come quelle
sanitarie aderire a una modalità che dia ancora più
garanzie di rigorosità e attenzione verso i pazienti.
L'importante è muoversi in modo equilibrato e non sparare
'nel mucchio', ricordare che le nostre professionalità
hanno un profondo spirito etico e deontologico".

I lavoratori che devono sottoporsi a test antidroga sono
innanzitutto quelli che svolgono mansioni che comportano
rischi per la sicurezza, l'incolumità e la salute proprie
e di terzi, elencate nell'Intesa Stato - Regioni del 30
Ottobre 2007. In particolare quelli del settore
trasporti-ferrovie, aerei, tram/autobus/metropolitane e
navi; altri lavoratori interessati dagli accertamenti sono
coloro che si occupano di gas tossici, fabbricazione fuochi
d'artificio e brillamento mine, direzione tecnica e
conduzione di impianti nucleari, produzione confezionamento
detenzione trasporto e vendita di esplosivi; oltre a
particolari attività nel mondo produttivo (lavori in
quota, conduzione muletti e altro)

mercoledì 16 febbraio 2011

L’informatica diventa un valido alleato nella lotta tumori

Fonte : Infermieri informatizzati
La cartella clinica oncologica diventa informatizzata e arriva anche sull’iPad, il diffusissimo tablet della Apple. Il software è già operativo agli Ospedali Riuniti di Ancona ed è stato presentato a Pisa, a margine del convegno internazionale sulla farmacogenetica organizzato dal polo oncologico dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana.

Il nuovo sofisticato programma permette un controllo e una condivisione di tutti i passaggi tra oncologo, infermieri e malato. E’ uno strumento di lavoro per il clinico che ricorre alle terapie oncologiche personalizzate.

“Abbiamo pensato – spiega Stefano Cascinu, direttore della clinica di oncologia medica dell’ospedale di Ancona – che una cartella clinica oncologica elettronica dovesse contenere dati di farmacogenetica e farmacogenomica, scienza che studia i fattori genetici alla base delle differenze nella risposta ai farmaci dei singoli pazienti sia in termini di efficacia che di tossicità per scongiurare o arginare un utilizzo controproducente dei farmaci, causa di effetti collaterali troppo pesanti, talvolta letali”.

Il software permette di personalizzare le terapie oncologiche, aumentando l’efficacia delle cure tradizionali e migliorando l’uso dei nuovi farmaci biologici.

Fascicolo Elettronico : le linee guida

Fascicolo elettronico. Agevolare la cura nel rispetto della privacy. Ecco le linee guidaPDFStampaE-mail
Scritto da www.quotidianosanita.it   
Sabato 12 Febbraio 2011 13:39

Snellire il servizio sanitario agevolando l’integrazione di diverse professionalità nella diagnosi e presa in cura del paziente, tenendo però sempre in primo piano il rispetto della privacy. Sono queste le finalità delle Linee guida sul Fascicolo sanitario elettronico (Fse) approvate ieri in Stato-Regioni, che puntano anzitutto a costruire un modello omogeneo da applicare in tutto il Paese.
È arrivato ieri il via libera della Conferenza Stato-Regioni alle linee guida sul Fascicolo sanitario elettronico (Fse), fulcro di quell’e-health che nel nostro Paese, secondo il piano e-Gov2012, dovrebbe essere a regime entro il prossimo anno.

Le linee guida nascono anche per mettere un freno alla disomogeneità presente nelle diverse Regioni riguardo al Fse. Diverse Regioni, infatti, hanno già avviato attività progettuali per la realizzazione del sistema a livello regionale (es. Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Sardegna). Tuttavia i modelli messi in campo sono sostanzialmente diversi l’uno dall’altro. Le linee guida hanno quindi l’obiettivo di condividere un unico modello di riferimento nazionale. Con una duplice finalità: rendere più omogenea l’erogazione dei servizi ai cittadini, ma anche rendere più fruibile la condivisione dei fascicoli su tutto il territorio nazionale.

Ma cosa prevede, nei fatti, il documento approvato dalla Stato-Regioni? Si ricorda anzitutto che il Fse è quell’insieme di documenti digitali di tipo sanitario riguardanti la storia clinica presente e passata del paziente. L’intento è quello di facilitare l'utilizzo dei dati relativi alla storia clinica del paziente, favorendo una maggiore integrazione tra diverse competenze professionali, e permettendo ai medici di poter più facilmente inquadrare i pazienti venendo a conoscenza delle eventuali terapie o diagnosi fatte dai colleghi.

Le linee guida prevedono inoltre la creazione di un “Patient Summary”, ossia un documento informatico che riassuma la storia clinica e la situazione corrente del paziente, che sarà suscettibile di aggiornamento da parte del medico ogni qual volta intervengano cambiamenti ritenuti rilevanti. Al suo interno sarà data anche la possibilità di esprimere la propria volontà riguardo la donazione degli organi.

E non finisce qui. L’iniziativa dovrebbe migliorare l’attuale sistema anche a livello gestionale, permettendo di condividere tra gli operatori informazioni relative ad esempio a ricette o prenotazioni di visite specialistiche. E non dovrebbero mancare miglioramenti a livello organizzativo anche per le reti di supporto ai pazienti cronici o disabili.

Particolare attenzione sarà dedicata alla privacy, e quindi al trattamento dei dati personali del paziente contenuti all’interno del Fse. A tal fine sarà richiesto il consenso esplicito del paziente alla creazione del proprio fascicolo; consenso che potrà essere modificato o revocato in qualsiasi momento. I dati, infine, dovranno rispettare le disposizioni normative a tutela dell’anonimato per tutti quei casi di violenza sessuale, sieropositività, uso di sostanze stupefacenti o interruzione di gravidanza.