La Casa di Lellino

Benvenuti sul mio blog !!!,il punto d'incontro per tutti gli infermieri con articoli,documenti e risorse dal mondo infermieristico in generale ciao

sabato 3 dicembre 2011

Ennesimo caso di cattiva informazione ai danni della professione infermieristica

La Federazione Ipasvi denuncia l'ennesimo caso di cattiva informazione ai danni della professione infermieristica. L'assenteista del Sant'Orsola Malpighi è un'ausiliaria! L’assenteista indagata per truffa aggravata ai danni di enti pubblici e falso ideologico è un’ausiliaria dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant'Orsola Malpighi di Bologna. Ha guadagnato gli onori della cronaca perché ha lavorato solo sei giorni negli ultimi nove anni. E’ stata a casa per lunghi periodi in malattia e in maternità, solo che, a quanto risulta, la donna non ha mai avuto quei figli, anche se ha esibito le relative certificazioni (che sembra siano false). Il problema, di deprecabile malasanità, purtroppo ha coinvolto di riflesso la professione infermieristica perché alcune testate e alcuni servizi televisivi (in realtà una minoranza) hanno qualificato l’operatrice come “Infermiera” o come “Infermiera ausiliaria”, dimostrando una grave ignoranza del mondo sanitario e delle figure che vi operano. Una tale confusione non solo fornisce un’informazione scorretta ai lettori, ma danneggia anche fortemente l’immagine degli infermieri italiani, che svolgono con abnegazione e serietà il proprio lavoro. Un lavoro che oggi richiede un impegno particolarmente gravoso, date le condizioni critiche in cui versa il nostro sistema sanitario. La Federazione, in accordo con il Collegio di Bologna, sta valutando le azioni da intraprendere a tutela della professione. www.ipasvi.laspezia.net

mercoledì 30 novembre 2011

Un iperbole esplicativa della nostra condizione...

buttandola sull'ironia e sul sarcasmo ecco cosa ho letto su un forum: "un infermiere va in paradiso e viene messo accanto ad un tipo in camice bianco ed un fonendo intorno al collo. "oh No!" esclama l'infermiere! "anche da morto devo stare con i medici?" "quello non è un medico" risponde S. Pietro. "è DIO...ogni tanto crede di essere un medico"

venerdì 7 ottobre 2011

Un Farma racconto "particolare"


I dolori iniziano lunedì mattina, a lavoro. Durante la lezione mi tocco il lato destro della bocca e sento crescere una lieve sensazione di fastidio che diventa sempre più intensa. Durante una pausa vado in farmacia e compro una confezione di Oki. Nel pomeriggio prendo due bustine a distanza di qualche ora. Il dolore diminuisce. Riesco a tornare a casa.

Chiamo francesco, che lavora come dentista presso lo studio di suo padre e gli chiedo se può consigliarmi qualche antidolorifico per il mal di denti, visto che il dolore è riapparso più intenso di prima. Mi consiglia il Brufen in soluzione da 600 mg. Intanto ho preso un altro Oki e un Aulin, che però non stanno facendo effetto. Alle nove di sera monto in macchina e vado in una farmacia notturna su via appia, dove chiedo ad un farmacista indiano di darmi il Brufen. Lui mi domanda a cosa mi serve e se è la prima volta che lo prendo. Rispondo si. Mi dice che è abbastanza forte, chi me lo ha consigliato? Dico il mio dentista. Ho un forte mal di denti, aggiungo. E intanto mi massaggio la mascella. Lui si allontana e va a prendere il Brufen. Ritorna, mi dà la confezione, pago, prendo la confezione, esco e torno a casa. Preparo il Brufen e lo bevo. Mi sdraio sul letto. Aspetto che il Brufen faccia effetto. Il dolore rimane lo stesso, anche se in alcuni momenti sembra diminuire. Dopo un’ora inizia ad aumentare in maniera esponenziale. Diventa costante. Una presenza dentro la mia bocca che richiede la massima attenzione. Il dolore batte sul dente del giudizio in fondo alla mandibola e si propaga per tutta la metà destra del mio volto. Su per la testa. Giù per la gola. Alle quattro di mattina non ce la faccio più, sveglio mia madre e le chiedo di accompagnarmi all'eastman. Parcheggiamo su viale regina elena, scendiamo ed entriamo. Barcollo lievemente, il dolore è intenso e pulsante, mai provato prima. Si è impossessato di me. Ho cercato di controllarlo, di regolare il respiro, di ignorarlo, di combatterlo. Niente da fare. Il dolore persiste. Ci dirigiamo verso il pronto soccorso all’interno dell’ospedale. Mi siedo su una panca. Un ragazzo prima di me. Aspetto una ventina di minuti. La testa fra le mani. Poi la porta si apre, un tizio in camice dice avanti il prossimo. Mi alzo ed entro. Mia madre aspetta fuori. Il tizio in camice mi chiede un documento per la registrazione. Dico che non ho un documento. Lui mi chiede nome, cognome, dove abito. Rispondo. Poi mi fa accomodare su una poltroncina. Arriva il dentista. Buongiorno. Buongiorno. Cosa succede mi fa lui. Il dente del giudizio dico io. Apro la bocca, lui controlla qualche secondo, poi dice che si sta formando del pus tra il dente del giudizio (che ancora non è uscito) e la gengiva e che devo prendere degli antibiotici. Gli dico che ho un dolore atroce in bocca., Mi dice di prendere degli antidolorifici fino a quando l’antibiotico non inizi a fare effetto. Gli dico che ho preso sei sette Oki dal pomeriggio del giorno prima e che non mi stanno facendo niente. Lui dice prendili ancora fino a quando l’antibiotico non fa effetto. Il tizio in camice di prima dice devi aspettare ventiquattro ore. Io sorrido, sicuro che mi stia prendendo in giro, Altre ventiquattro ore di quel dolore non possono essere che uno scherzo.

In macchina con mia madre verso la farmacia notturna, dove la sera prima avevo comprato il Brufen, per acquistare gli antibiotici. Mia madre scende, io sono in macchina, con il dolore che continua a pulsare. Mia madre citofona alla farmacia, si palesa l’indiano dopo abbondanti dieci minuti. Sono le cinque di mattina. L’indiano chiede a mia madre se è un’emergenza. Mia madre risponde sono le cinque di mattina, se non fosse un’emergenza starei a casa a dormire. L’indiano infastidito va verso lo sportello e chiede a mia madre cosa vuole. Dopo alcuni minuti sento mia madre che inizia ad incazzarsi con l’indiano. Dentro di me penso – porco dio sono le cinque di mattina possibile che qualcuno abbia la forza di rompere i coglioni a questa ora. Che sia madre o l’indiano a creare casini non mi interessa, voglio quel cazzo di antibiotico, mettermi a letto e riuscire a dormire.

Prendo l'antibiotico alle cinque e mezza di mattina, nel mio letto. La bocca è un inferno. Provo ad addormentarmi. Passano quattro ore di pensieri deliranti, visioni, ragionamenti irrazionali, preghiere, disperazione. Tutto inutile. Alle nove sono in piedi accanto a mia madre. Torniamo al pronto soccorso le dico. Io così non resisto. Intanto la bocca mi si è gonfiata e non riesco quasi più a parlare.

Di nuovo nella corsia del pronto soccorso, non capisco più niente, mi dondolo su una panca, la parola emergenza in questo luogo non sembra esistere, nessuno che mi faccia passare avanti, aspetto stoicamente il mio turno.

Di nuovo il dottore di prima, questa volta faccio entrare anche mia madre, mi siedo sulla solita poltroncina. Inizia una disquisizione filosofica tra mia madre e il dentista sulla terapia del dolore. Sento mia madre dire dategli qualcosa o io a casa così non lo riporto. Il dottore ironico, e cosa gli diamo? un po' di morfina? Dentro di me l’idea suona allettante, almeno così riesco a provarla in una situazione controllata, la morfina. Mia madre continua a ripetere dategli un antidolorifico. Esce fuori un altro nome magico, Toradol in gocce. Il dottore, forse capendo finalmente che non sono un tossico in crisi di astinenza che cerca di rimediare un palliativo alla sua mancata dose di roba giornaliera, si impietosisce e mi spara in bocca trenta gocce di Toradol.

Tempo di arrivare a casa, sdraiarmi sul letto e la sostanza inizia a fare effetto. Il dolore lentamente svanisce in un caldo abbraccio. Come le onde del mare che arrivano sulla sabbia, lente, una dietro l’altra. Finito il dolore mi libero in volo, mi alzo dal letto leggero e penetro in una dimensione onirica senza accorgermene. Sono per le strade di una cittadina spagnola, la sera, al tramonto. Ci deve essere una festa, un piccolo circo allestito in una piazza, tra le macchine, giostre rudimentali. E’ estate. Porto una maglietta e un paio di calzoni corti. Mentre passeggio tra le giostre il corpo di una ragazza si sfiora contro il mio. (A distanza di cinque giorni ho ancora nitide le sensazioni di quel contatto). Sento i suoi piccoli seni contro il mio torace. Poi ci guardiamo negli occhi. La ragazza ha qualcosa di zingaro e selvaggio. Una gitana dalla pelle bruna. Ha qualche anno meno di me. E’ bellissima. La ragazza mi prende per mano e passo con lei la nottata. Attraversiamo tendoni e strade, incontriamo persone, mi presenta ai suoi amici, beviamo del vino rosso. Ogni cosa è reale, lucida. In una tenda lei mi sbottona i pantaloni e strofina i suoi piedi sul mio cazzo. Io mi avvicino e la bacio in bocca. La notte continua, altre cose accadono. Poi la perdo e mi ritrovo a vagare da solo, sotto le stelle, alla ricerca di strade che avevo dimenticato.

Rientro nel mio corpo, il dolore di nuovo pulsante nella bocca, l’effetto del Toradol diminuisce, sono passate sei ore. Gli antibiotici ancora non sono entrati in circolo. Durante le ore successive prendo altre venti e diciotto gocce della sostanza e l’effetto è altrettanto bello, una volta che il dolore svanisce.

Anni di droghe e sperimentazioni mi hanno insegnato veramente qualcosa. A sapermi confrontare con il dolore. Imparando che ogni cosa inizia, cresce e finisce. Così come ogni viaggio. Così come l’assunzione di ogni sostanza. L'attesa che l’effetto inizi, l’apice, la discesa.

Nei giorni seguenti gli antibiotici iniziano a fare effetto ed abbandono il Toradol. Per quattro giorni non riesco a mangiare cibo solido. In bocca entrano solo liquidi, succhi di frutta, brodo, omogeneizzati. Penso a chi soffre veramente, a chi ha il cancro, a chi ha malattie terminali. Penso alla stronzata del diritto alla vita. Quando soffri in questo modo dovresti essere solo tu a decidere quali sono i tuoi diritti. Una vita piena di questo dolore fisico, lancinante, espanso in settimane e mesi, lenito solo dal contatto diretto con la morfina, l’eroina e derivati degli oppiacei, non è vita. E’ una lenta e inesorabile tortura.

Per quanto l’effetto del Toradol mi abbia affascinato il prezzo che il mio corpo paga è molto alto. Spossatezza, debolezza, i due giorni successivi di completo rincoglionimento.

Per aiutare chi soffre veramente non ci vorrebbero medici, ma sciamani. Persone che sappiano accompagnare nel viaggio che va dal dolore alle visioni e dalla vita alla morte i malati e coloro che il destino ha derubato della stessa gioia che ogni singolo respiro dovrebbe portare con sé.

La morte è solo un passaggio.

E tutti vorrebbero, in quel momento, avere qualcuno che li prenda per mano e li accompagni fino a quel vasto oceano, dorato e pieno di calma, nel quale abbandonerai il tuo corpo terreno per diventare pura luce.
Autore: take a trip
Fonte:   http://lascimmiasullaschiena.splinder.com/

Kankropoli

Un libro scomodo alle lobby Farmaceutiche e a tutto cio' che ruota dietro il Business delle cure oncologiche
Consigliatissimo...
Kankropoli
P.s. ricordo che il presente documento come tutte le riviste coperte da copyright è di proprietà dell'autore quindi è consentito il download solo per la lettura ed è proibita la copia, la vendita, l'utilizzo e la divulgazione se non autorizzata dall'autore stesso,Grazie.

Testimonianze Video

riprendendo il post successivo vi propongono alcune testimonianze video di pazienti guariti con tecniche "ALTERNATIVE" dopo fallimento di quelle convenzionali.





Riprendo l'aggiornamento del blog dopo una considerevole assenza, proponendovi un video che alcuni di voi magari conoscono e che tratta delle cure alternative al CANCRO.


Per chi ne volesse sapere di più:
http://www.aerrepici.org/

lunedì 15 agosto 2011

Buone Vacanze!!!!!!!!!!!

Un grosso augurio di buone ferie a tutti i colleghi che sono in vacanza (come me), un buon lavoro a chi purtroppo le ha già finite e un tenete duro!!! a chi ancora non le ha fatte.



Eparinare oppure no?

Vi propongo un interessantissimo articolo apparso sull'ottimo sito Infermieri Attivi:


CVP eparinare o non eparinare?




Per la gestione delle agocannule o cvp è meglio utilizzare la fisiologica, la soluzione eparinata o niente?
E' un argomento che a prima vista offre molte risposte ma poi in sintesi la soluzione è o fisiologica o eparina.
Tutti abbiamo le nostre risposte e non le discuto ma vorrei aggiungere solo delle domande....
Testo aggiornato 08/08/2011
L'agocannula o catetere venoso periferico (cvp) è un tubino che in condizioni normali entra in una vena attraversando la cute.
Ci sono diversi tipi di agocannule e sono possibili diverse combinazioni.
BD intima, è un agocannula molto simile a un butterfly che è collegata a un tubino flessibile del diametro di circa 1 mm e poi termina a v con dei raccordi a vite dove si collega il deflussore o una siringa per infondere farmaci o liquidi.
Agocannula classica, un cono rigido che è collegata ad un tubino in teflon di misure diverse 30-50mm al cono rigido viene collegato o un otturatore o tappino oppure una prolunga a tre vie.
Dopo ogni utilizzo per infusione o somministrazione di farmaci viene fatto un flush di soluzione fisiologica o eparinata  ma quale usare?

giovedì 2 giugno 2011

Procedure e Protocolli nel Web

Dall'interessantissimo sito Infermieri Attivi vi segnalo un link dove poter reperire decine di protocolli e procedure inerenti la nostra professione, tutto il materiale è scaricabile gratuitamente.
Farci una visitina è fortemente consigliato.
Per accedervi basta cliccare sul titolo del post e verrete reinviati al sito.

mercoledì 1 giugno 2011

Sanità allo sfascio

Fonte: Nursind
link originale: http://www.nursind.it/nursind2/modules/newbbex/viewtopic.php?topic_id=2404&forum=3
Ecco a voi uno sfogo che tutti noi sicuramente condividiamo!

Sanità allo sfascio!
Un SSN così invidiato da tutti ed oramai alla deriva!!!
Anche se con questa analisi che tratterò non avrò certamente scoperto l’acqua calda, vorrei esprimere delle considerazioni in merito al nostro caro SSN e quale posizione assume la professione infermieristica in tutto ciò.
Legge 833/78 Capo I : La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività mediante il servizio sanitario nazionale.
La tutela della salute fisica e psichica deve avvenire nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana.
Un Sistema che per anni tutti ci hanno invidiato e cercato di imitare, ma oggi allo sfascio più assoluto per mille motivi.
Premesso che la salute è un diritto fondamentale per ogni individuo e stabilito che con la situazione economica europea attuale bisogna stringere le cinghia, non si può continuare a pensare di poter distribuire cura della salute a tutti i cittadini indistintamente. Bisogna individuare un modello che permetta un ricircolo di denaro pubblico. Come? Ecco un esempio: Il cittadino che percepisce un reddito annuale di 100000 euro non può pagare un ticket per un esame strumentale (TC RMN..) allo stesso modo di chi ne percepisce 20000 euro, ma dovrà pagarne di più se vuol continuare a mantenere viva la sanità pubblica. Già sanità pubblica, ma a chi interessa veramente?
La nostra cara e vecchia sanità viene quotidianamente smantellata a tavolino sotto gli occhi indifferenti di milioni di italiani e migliaia di infermieri esclusivamente a favore delle grandi lobbie della sanità privata. Questa ultima poi, tanto privata non è, dato che in Italia al contrario dell’USA, chi fa il privato lo fa grazie al denaro pubblico dei cittadini.

martedì 31 maggio 2011

Piccolo vademecum dei diritti infermieristici

Piccolo Vademecum Dei Diritti Infermieristici

DIRITTO ALL'UTILIZZO DEL TITOLO DI DOTTORE


Fonte:AILF
articolo scritto da KIM SAVOJNI
Il DM 22 Ottobre 2004, n. 270, "Modifiche al regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509", recita:
Art. 13, "Disposizioni transitorie e finali", Comma 7
A coloro che hanno conseguito, in base agli ordinamenti didattici di cui al comma 1, la laurea, la laurea magistrale o specialistica e il dottorato di ricerca, competono, rispettivamente, le qualifiche accademiche di dottore, dottore magistrale e dottore di ricerca.
La qualifica di dottore magistrale compete, altresì, a coloro i quali hanno conseguito la laurea secondo gli ordinamenti didattici previgenti al decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509.

I laureati in infermieristica sono dottori; circa l'utilizzo del titolo sul luogo di lavoro, spetta ai diretti interessati far rispettare questo loro diritto.

E' importante ricordare che l'utilizzo del titolo di dottore è stato regolamentato dal Regio Decreto 4 Giugno 1938, n. 1269 (ancora in vigore), che all'art. 48 recita:
"il titolo di dottore spetta a coloro che hanno conseguito una laurea, e ad essi solo".
Questo significa che il titolo è strettamente legato al possesso di una laurea, indipendentemente dalla sua durata e dalla sua natura; quindi ci si può fregiare del titolo di dottore indipendentemente dalla propria posizione lavorativa, a condizione di essere laureati, ovviamente!

Nel nostro caso, avremo l'Infermiere Sig. Rossi (senza laurea) o l'Infermiere Dott. Rossi (con la laurea); il titolo di dottore spetta anche se la laurea non è del proprio ambito professionale.

Può piacere o non piacere, ma la legge è questa.

Ultimo particolare: l'utilizzo del titolo senza laurea è perseguibile per legge.
Il codice penale, art. 498, "Usurpazione di titoli o di onori" recita: "Chiunque abusivamente porta in pubblico la divisa o i segni distintivi di un ufficio o impiego pubblico, o di un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, ovvero di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, ovvero indossa abusivamente in pubblico l'abito ecclesiastico, è punito con la multa da lire duecentomila a due milioni. Alla stessa pena soggiace chi si arroga dignità o gradi accademici, titoli, decorazioni o altre pubbliche insegne onorifiche, ovvero qualità inerenti ad alcuno degli uffici, impieghi o professioni, indicati nella disposizione precedente. La condanna importa la pubblicazione della sentenza"

Quindi gli infermieri laureati sono Dottori, nulla di complicato.

martedì 17 maggio 2011

mercoledì 4 maggio 2011

Forse non tutti sanno che...

Mal di testa e mal di schiena possono dipendere dai denti
Tutti almeno una volta nella vita abbiamo sofferto di mal di testa o di mal di schiena, insieme al raffreddore sono il motivo più diffuso per cui si richiede una visita dal nostro medico curante.
I motivi possono essere molteplici e spesso di scarsa importanza, ma quasi mai ci viene in mente di ricercarli proprio nei denti.
Una frequente causa di questi fastidiosi sintomi è la malocclusione, ossia un anomalo combaciamento tra l'arcata superiore ed inferiore.
Questo genera degli squilibri a vari livelli, con un ipertono della struttura muscolare mandibolare che si rifletterà progressivamente sulle innervazioni del sistema nervoso centrale causando mal di testa e su quelle muscolari, adibite soprattutto alla stabilità del sistema posturale, con conseguente mal di schiena.
L'odontoiatra è in grado di ripristinare quel delicato equilibrio partendo dall'origine del problema, cioè i denti.
Servendosi di un apparecchio chiamato Bite, lo scopo è di consentire un ottimale combaciamento tra le due arcate mandibolari.
Un semplice Bite è molto utile per ridurre la sintomatologia, poichè stabilizza i denti in una posizione tale da consentire una riduzione della tensione muscolo-mandibolare.
Addirittura alcuni sportivi a livello professionale arrivano ad usare il Bite per aiutare il proprio fisico ad ottenere una prestazione proporzionata ed elegante, quindi più vincente, senza incorrere nel rischio di un'accusa di doping.
Da pochi anni si è riusciti a fare anche di più, grazie al Planas ( dal nome del suo inventore), molto simile al Bite, ma con in più la possibilità di un azione terapeutica, riuscendo progressivamente a ricreare quella naturale collocazione che ogni dente aveva in origine con il suo omologo superiore o inferiore.

sabato 30 aprile 2011

Un Decacologo infermieristico

Fonte :Carpem Nurse blog
Autore: Vincenzo

---- Nota I ----
Della governance dell'infermieristica

Le “autonomie” infermieristiche sono essenzialmente due: quella assistenziale diretta e quella gestiona-le/organizzativa. Per autonomia assistenziale diretta si intende la possibilità di decidere e agire sulla base delle proprie conoscenze, ovvero lavorare e svolgere quanto di competenza sotto la propria responsabilità, mentre l’autonomia gestionale/organizzativa attiene all’organizzazione dei processi assistenziali alla decisione su quante risorse sono necessarie, su come utilizzarle e svilupparle.Quando gli infermieri manager hanno piena autonomia organizzativa non possono che migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri che si dedicano all’assistenza diretta e, di conseguenza, la risposta assistenziale al cittadino.Entrambe le autonomie devono svilupparsi in modo armonico: sviluppare solo quella manageriale rischia di deprofessionalizzare il contributo degli infermieri.Si chiede: Una reale attribuzione della governance infermieristica agli infermieri, attraverso un chiaro impegno dell’amministrazione affinché questo principio venga applicato. Nella “line” gerarchica, all’interno degli organigrammi aziendali, non devono in alcun modo essere presenti figure diverse dall’infermiere (fatti salvi, ovviamente, il Direttore Generale nel vertice strategico e le figure di supporto all’assistenza nei livelli bassi, all’interno del nucleo operativo).

---- Nota II ----
Dell'orario di lavoro

La recente legislazione in materia di orario di lavoro procede univocamente, ormai da tempo, in direzione della massima tutela del lavoratore, in particolare per i turnisti (vedi il Decreto Legislativo n. 66 dell’8 aprile 2003 che applica la Direttiva Comunitaria n. 34/2000).Numerose ricerche riportano dati preoccupanti in merito al lavoro notturno: secondo il ventottesimo rapporto internazionale dell’International Agency for Research on Cancer (IARC) di Lione esso predisporrebbe maggiormente i lavoratori allo sviluppo del cancro (in particolare quello al seno per le donne e alla prostata per l’uomo); secondo un’indagine Eurispes condotta in Italia, il lavoro notturno genera alterazioni nello stato di salute (faciliterebbe l’insorgenza di insonnia, depressione, gastroduodenite, ulcera duodenale e può aggravare alcune patologie cardiache, il diabete, l’epilessia) e nelle relazioni interpersonali (aumento dell’irritabilità, difficoltà nella vita di relazione, aumento di separazioni e divorzi).Si chiede: l’applicazione delle norme contenute nel Decreto Legislativo 66/2003; il NurSind rifiuta la contrattazione di qualsiasi accordo si voglia porre in deroga a tale direttiva. Si chiede quindi con fermezza che le aziende ospedaliere pianifichino solo turni (in quinta o in decima) che tengano conto dell’armonica ripartizione dell’orario di lavoro all’interno dei servizi aperti nelle 24 ore.Turno in quinta: M-P-N-S-RTurno in decima: M-M-P-P-N-N-S-R-R-RP.S.: sull’orario di lavoro rimandiamo ad un documento integrativo più articolato, che comprende anche richieste sui seguenti temi: lavoro part-time, riconoscimento ore straordinarie, banca delle ore e calcolo giornate di malattia sul dovuto reale.

---- Nota III ----
Del risk management

L’errore è dietro l’angolo; infermieri più stanchi (vedi nota II) sono più soggetti ad errori; infermieri meno formati (vedi nota VIII) incorrono più facilmente nella malpractice.Ogni anno negli ospedali viene cagionato un danno (che può arrivare fino alla morte) a migliaia di pazienti, e questo comporta dolore, demotivazione, frustrazione, oltre ad una perdita economica altissima per gli ospedali che si trovano a dover pagare premi assicurativi sempre più alti.Si chiede: di attivare gruppi di lavoro sempre più allargati e partecipati, che vedano nascere e sviluppare una maggiore cooperazione e collaborazione tra medici e infermieri: il Risk Management deve essere materia di tutti i professionisti e non solo di ridotte task-force.Inoltre: invitiamo tutti i colleghi a motivare scientificamente la scarsa dotazione di risorse umane nelle corsie al fine di responsabilizzare amministratori e politici in merito a certe scelte legate al risparmio. Andrà da sé che, in caso di contenzioso, si potrà dimostrare di aver fatto tutto ciò che era umanamente possibile fare.

---- Nota IV ----
Delle figure di supporto

In una sanità moderna e al fine di garantire la miglior risposta assistenziale al cittadino è necessario dotare l’infermiere di un adeguato numero di figure di supporto. È indispensabile pensare nuovi modelli organizzativi che consentano all’infermiere di fare l’infermiere, ovvero di esprimere il massimo delle competenze acquisite, anche attraverso l’attribuzione di alcune funzioni agli operatori di supporto.Tali innovazioni organizzative non devono in alcun modo essere foriere di scellerate rincorse al risparmio con conseguente riduzione afinalistica del numero di infermieri presenti in organico.Si chiede: La costituzione di gruppi di lavoro costituiti da infermieri, divisi per aree dipartimentali, che verifichino il reale fabbisogno di personale di supporto in ogni unità operativa.

---- Nota V ----
Delle nuove tecnologie

L’informatizzazione è ormai arrivata a toccare, in maniera capillare, tutte le realtà lavorative garantendo rapido scambio di informazioni, ottimizzazione dei tempi e puntualità nelle risposte.La rete mondiale è diventata una risorsa fondamentale, nel lavoro, nell’aggiornamento, nella ricerca.Si chiede: L’attivazione di un accesso alle reti (Internet e Intranet) e una casella di posta elettronica a tutti i professionisti dell’Azienda Ospedaliera.

---- Nota VI ----
Dei percorsi e delle divise

Il cittadino che accede alle strutture di pubblica utilità deve essere messo in condizione di seguire facilmente il proprio percorso; questo concetto è ancor più vero in ospedale, a cui il cittadino accede già con un proprio bagaglio di preoccupazioni, per sé o per i propri cari, e quindi ancor meno predisposto ad industriarsi per reperire informazioni. Altresì le persone hanno il diritto di riconoscere il giusto operatore a prima vista, senza possibilità di fraintendimenti e perdite di tempo.Si chiede: Realizzazione di una chiara segnaletica (cartelli, percorsi colorati, indicazioni) e di una serie di opuscoli che descrivano le attività dell’ospedale (non la Carta dei Servizi, ma qualcosa di più rapida consultazione, divisa per dipartimenti e tipologie di prestazione, illustrata e di facile comprensione).Si chiede, inoltre, l’assegnazione di divise dai colori differenziati, divise per profilo professionale.

---- Nota VII ----
Della valutazione

La valutazione del personale è sicuramente importante, poiché attraverso tale sistema operativo si può ottenere per ogni lavoratore un giudizio sul rendimento e le caratteristiche professionali che si estrinsecano nell’esecuzione del lavoro. La valutazione è garanzia anche del lavoratore, poiché è noto che laddove non si procede per valutazione si procede per clientelismi.Purtroppo, però, in molte aziende ospedaliere i sistemi di valutazione si traducono in pagelline di fine anno, dove il caposala di turno si esprime in giudizi spesso opinabili, senza che il lavoratore abbia possibilità di appello (vedi alcune regole aziendali).Si chiede: L’immediata sospensione di tutti quei metodi di valutazione (leggasi pagelline) che non vedano una partecipazione attiva del lavoratore. Si chiede, altresì, che si attivi un’apposita commissione che studi strumenti di valutazione partecipati e obiettivi, con particolare attenzione allo sviluppo di ognuno.La valutazione deve essere strettamente legata alla formazione (vedi nota VIII).

---- Nota VIII ----
Della formazione

È necessario implementare la massima trasparenza e partecipazione degli infermieri in merito alla propria formazione complementare. All’interno di momenti predeterminati e sulla scorta dei piani di sviluppo messi a punto insieme ai coordinatori, i componenti l’equipe di lavoro devono essere messi in condizione di confrontarsi e di valutare, in piena autonomia, il proprio fabbisogno formativo.Si chiede: di calcolare, sulla base dell’importo annuale che l’Azienda attribuisce alla formazione, il valore di 1 “gettone formativo”pro-capite, per ogni operatore, con particolare riguardo a coloro che sono in obbligo di ECM. Tale gettone sarà spendibile verso uno o più momenti formativi, scelti dall’equipe di lavoro sulla base della specialità in cui si opera e delle esigenze peculiari del momento.

---- Nota IX ----
Dell'immagine sociale

L’immagine sociale dell’infermiere è condizionata da antichi stereotipi che generano nei cittadini (ma anche negli altri operatori sanitari) una visione distorta del reale ruolo dell’infermiere moderno. L’evoluzione formativa e normativa non è conosciuta da tutti ed è quindi necessario operare in maniera radicale nella cultura popolare al fine di permettere ai cittadini un corretto impiego di questa preziosa risorsa professionale.Si chiede: di attivare programmi di interventi nelle scuole e nelle famiglie al fine di far conoscere (e riconoscere) il ruolo dell’infermiere a tutti i cittadini.

---- Nota X ----
Del diritto alla propria vita

Nell’immaginario collettivo, anche in quello di certi amministratori di aziende sanitarie, siamo collocati al servizio degli altri non già per scelta professionale, ma per vocazione da buon samaritano.Va da se che di fronte a questa distorta percezione della nostra professione molti credono di poter disporre del nostro tempo libero sempre e comunque. In molte Aziende vi sono elenchi telefonici, a disposizione di capi e “capetti”, utilizzati per ogni “stormir di fronde” senza che nessun infermiere abbia mai firmato consensi.Sappiano i colleghi che nessuno è tenuto a fornire il proprio recapito telefonico; l’unico posto dove è necessario tenere questo dato personale è il piano per le maxi-emergenze (P.E.M.A.F.), da utilizzare nel caso di calamità naturali, o l’elenco delle reperibilità.Si chiede: l’attuazione di una più chiara programmazione della reperibilità e/o della pronta disponibilità, che tenga conto della normativa in materia. Nel caso di chiamata improvvisa in servizio si utilizzi l’ordine di servizio debitamente compilato. Il ricorso alle ore straordinarie deve essere, appunto, “straordinario” e non usato come fattore ordinario di programmazione dei turni.P.S.: per la pronta disponibilità si veda apposito documento integrativo.

mercoledì 27 aprile 2011

Nuovi corsi ecm on line

Dal sito Prex (qualcuno di voi lo conoscerà già) vi segnalo il calendario dei prossimi corsi ecm on line su cui spicca il "corso di lettura dell'ecg per infermieri" e l'interazione dei farmaci anti diabete" (quest'ultimo scontato fino a domani!!!!!!!)
http://www.prex.it/prex/calendariofad/
Prex S.p.A. - Progetti e Servizi nel Settore della Salute

La Web Tv degli infermieri

Fonte: Infermieri attivi vai all''articolo
Vi consiglio un sito  enfermeria tv (solo in spagnolo purtroppo) che è una vera e propria WEB TV infermieristica con tanti canali tematici.
buona visione
http://www.enfermeriatv.es/#

giovedì 21 aprile 2011

Una lettera di uno di noi

Fonte: Varese News
Egregio Direttore.
Ho letto da poco una lettera inviatale da un utente che ha elogiato il personale medico e infermieristico del Pronto Soccorso di Busto Arsizio.
Durante la lettura, e leggendo i commenti di altre persone in merito ad esperienze personali, non ho potuto che sorridere e, in parte, provare un senso di disagio. Sono un infermiere e mi sono sentito toccato da vicino. Mi permetta di spiegarle le motivazioni di tale disagio.

Si leggono mille argomentazioni, esperienze personali, aneddoti che riguardano il personale ospedaliero; la cronaca puntualmente addita una struttura piuttosto che un'altra per casi di "malpractice". Sono da sempre un grande sostenitore della giustizia in senso lato, quindi sono il primo a dichiarare che è giusto, anzi, doveroso, da parte dei media, informare il popolo italiano circa le vicissitudini disastrose, dannose e raccapriccianti che succedono negli ospedali o nelle strutture private nel nostro Paese.

Ma, ed esistono tanti "ma", la malpractice è sempre esistita. Solo da qualche anno, forse emulando gli altri Stati "l'affare sanitario" è diventato di dominio pubblico. Da qualche anno il SSN è cambiato. Da qualche anno la formazione universitaria è cambiata e consequentemente il modo di "fare sanità"... almeno per quanto riguarda gli infermieri.

Forse non tutti sanno che...

mercoledì 20 aprile 2011

Convenzione NurSind - Willis IPASVI


Anche quest'anno si rinnova la convenzione con la polizza professionale Willis/IPASVI che viene offerta agli iscritti Nursind al costo di 40 euro annui anzichè 48.
La polizza copre anche la colpa grave fino a 2 mln. ed in più, offre la tutela legale penale fino a 5.000 euro.

Un'appello per tutti i colleghi


E ora permettetemi uno sfogo e un'accorato appello...

Colleghi,basta!!!! non facciamoci schiacciare continuamente,non rimaniamo indifferenti a comportamenti creati da personaggi che ledono la nostra dignità e che ci vorrebbero trasformati in zombi senza anima e cervello utili solo a produrre,produrre e poi produrre ancora. Non stiamo zitti, non accettiamo tutto e tutti, protestiamo civilmente e facciamo valere i nostri diritti,le nostre opinioni salvaguardando la nostra salute e quella delle persone che NOI assistiamo e curiamo, perchè ricordate il silenzio è dei colpevoli.

Scusate ma mi ci voleva proprio.Attendo critiche, consigli,opinioni e tutto quello che vi passa per la testa.

Buona vita a tutti




Sindrome da burnout

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La sindrome da burnout (o più semplicemente burnout) è l'esito patologico di un processo stressogeno
 che colpisce le persone che esercitano professioni d'aiuto, qualora queste non rispondano in maniera adeguata
 ai carichi eccessivi di stress che il loro lavoro li porta ad assumere. Maslach e Leiter (2000) hanno perfezionato
 le componenti della sindrome attraverso tre dimensioni: deterioramento dell'impegno nei confronti del lavoro,
deterioramento delle emozioni originariamente associati al lavoro ed un problema di adattamento
tra persona ed il lavoro,
a causa delle eccessive richieste di quest'ultimo. In tal senso il burnout diventa una sindrome da stress
non più esclusivadelle professioni d'aiuto ma probabile in qualsiasi organizzazione di lavoro.

venerdì 15 aprile 2011

Caparezza il tuo sogno eretico

Mi bruci per ciò che predico...
Passano gli anni, i secoli ma le menti pensanti sono sempre scomode e chiunque e in ogni campo nè può vedere i risultati.
LEGGERE ATTENTAMENTE  LE AVVERTENZE   I TESTI

Testo:
(Caparezza-Giovanna D'Arco)
Sono una donna e sono una santa,
sono una santa donna e basta,
sono stata una casta vincente prima che fosse vincente la casta.
Dalla Francia la Francia difendo, se l'attacchi la lancia ti fendo, estraggo la spada dal cuoio, polvere ingoio ma non mi arrendo, gli inglesi da mesi vorrebbero la mia capoccia in un nodo scorsoio, ohio!
Sono un angelo ma con loro mi cambierò in avvoltoio, ohio!
Vinco una guerra contro l'Inghilterra non è che ando coglio, coglio!
Perchè sento le voci che non sono voci di corridoio, ohio!

(voci)
Vada all'inferno satanassa, un letto di fiamme il tuo materasso!
La tua parola non vale più, accenditi fuoco spegniti tu!

(rit.)
Mi bruci per ciò che predico, è una fine che non mi merito, mandi in cenere la verità perchè sono il tuo sogno eretico,
io sono il tuo sogno eretico
io sono il tuo sogno eretico
io sono il tuo sogno eretico ammettilo sono il tuo sogno eretico.

(Caparezza-Savonarola)
Invece io sono il domenicano ma non chiedermi come mi chiamo,
qua è sicuro che non me la cavo, mi mettono a fuoco non come la Canon,
detesto i potenti della città detesto Sua Santità, un uomo carico d'avidità che vende cariche come babbà.
La tratta dei bimbi come geishe cresce tutto il clero ma nessuno ne parla e il millequattro non è annozero ed ora mi impiccano, mi appiccano come un bengala a capodanno, di me rimarrà un pugno di cenere da gettare in Arno!

(voci)
Accendevi i falò laggiù, bruciavi i libri di belzebù, era meglio mettere su i carboni del barbecue!

(rit.)
Mi bruci per ciò che predico, è una fine che non mi merito, mandi in cenere la verità perchè sono il tuo sogno eretico,
io sono il tuo sogno eretico
io sono il tuo sogno eretico
io sono il tuo sogno eretico ammettilo sono il tuo sogno eretico.

(Caparezza-Giordano Bruno)

Infine mi chiamo come il fiume che battezzò colui nel cui nome fu imposto in posti bui, mica arredati col feng shui.
Nella cella reietto perchè tra fede e intelletto scelgo il suddetto, Dio mi ha dato un cervello, se non lo usassi gli mancherei di rispetto e, tutto crolla come in borsa la favella nella borsa, la mia pelle è bella arsa, il processo della farsa.
Adesso mi tocca tappare la bocca nel [..] lì fuori, lasciatemi in vita invece di farmi una statua in Campo Dei Fiori.

(rit.)
Mi bruci per ciò che predico, è una fine che non mi merito, mandi in cenere la verità perchè sono il tuo sogno eretico,
io sono il tuo sogno eretico
io sono il tuo sogno eretico
io sono il tuo sogno eretico ammettilo sono il tuo sogno eretico.

...Lo accendiamo???

Grillo sulle le lobby farmaceutiche e altro

Io sono il tuo sogno eretico....

La Verità su Di Bella

Anche se è come fare la guerra ai Mulini a Vento è giusto che certe cose si sappiamo e la gente lotti per un mondo migliore anche per chi verrà dopo di noi...

sabato 26 febbraio 2011

Errata corrige

Penso di esserci cascato e mi scuso con tutti abbiano letto e fatto girare il post qui sotto.
Mi è stato segnalato che si tratta di una delle tante "Bufale" o "Leggende Urbane" che popolano la rete.
Ciò non toglie che anche se le cifre non sono quelle permangano una serie di agevolazioni e uno stipendio tra i più alti d'europa per la nostra "Casta" di politici.
Mi scuso ancora e vi invito a visitare questo link http://attivissimo.blogspot.com/2008/01/antibufala-classic-gli-stipendi-dei.html per approfondire il discorso.
ovviamente ognuno è libero di pensarla come vuole
ciao.

Mandiamoli a lavorare!!!!

Capisco che non c'entra molto con i temi trattati in questo blog ma è doveroso che più gente possibile venga a conoscenza di questo schifo targato ITALIA leggete un po'.
MANDIAMOLI A LAVORARE:Sull'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che spiegava che recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITA'e senza astenuti (ma và?!)un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa E. 1.135,00 al mese.

Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.

STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese
PORTABORSEcirca Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)
RIMBORSO SPESE AFFITTO circaEuro 2.900,00 al meseINDENNITA' DI CARICA(da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)TUTTI ESENTASSE +
TELEFONO CELLULAREgratis
TESSERA DEL CINEMAgratis
TESSERA TEATROgratis
TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANAgratis
FRANCOBOLLIgratis
VIAGGI AEREO NAZIONALIgratis
CIRCOLAZIONE AUTOSTRADEgratis
PISCINE E PALESTREgratis
FS gratis
AEREO DI STATOgratis
AMBASCIATEgratis
CLINICHE gratis
ASSICURAZIONE INFORTUNIgratis
ASSICURAZIONE MORTEgratis
AUTO BLU CON AUTISTAgratis
RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (per ora!!!)

Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (inviolazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio)

La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.
La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO !!
Far circolare.......si sta promovendo un referendum per l'abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari............ Queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani......

lunedì 21 febbraio 2011

Gestione Terapia e.v.

Un documento un po' datato ma di sicura utilità per noi infermieri

Gestione terapia EV

Emergenze Metaboliche

EmergenzeMetaboliche

Infermieri anche Tecnici di Laboratorio? Secco NO del tribunale di Pordenone

Fonte : Nursind

A ciascuno il suo
Il tribunale ha stabilito la competenza per legge agli infermieri.


“Si tratta di una vittoria per i pazienti, che potranno avere certezza nell’esito degli esami e non vedersi mancare la continuità assistenziale del percorso di cura, una vittoria per i lavoratori e per la professionalità degli infermieri, ma anche una vittoria per l’Azienda ospedaliera stessa che, sebbene fosse colei che chiedeva e legittimava l’utilizzo dei POCT (ovvero gli esami fatti in emergenza direttamente in corsia la cui competenza, per i vertici dell’ospedale, rientrava nel campo infermieristico), si vedrà recapitare meno denuncie e richieste di risarcimento per errori e malpractice”, affermano per il Nursind Gianluca Altavilla, e per FSI Virginia Carnelutto e Walter Cecchin.

La soddisfazione è palese non appena arriva la notizia che il Tribunale di Pordenone ha accolto il reclamo dei ricorrenti inibendo l’azienda Santa Maria degli Angeli all’utilizzo dei POCT, rendono note le sigle sindacali.

Con questa decisione si chiude un capitolo che rischiava di sovra-esporre gli infermieri dando loro mansioni non proprie con il rischio, ovviamente, di sbagliare gli esiti oltre che di doversi assentare dai reparti, configurando così un vuoto assistenziale, per lavorare alle macchine degli esami.

Una volta per tutte è stata stabilita la competenza per legge: il tribunale infatti ha riconosciuto che la prestazione richiesta agli infermieri non rientra nella loro sfera di funzioni, bensì – come ribadito fin dall’inizio della battaglia dai sindacati NURSIND e FSI - ai tecnici di laboratorio bio-medico quale attività loro tipica.

“Sostanzialmente la sentenza ha riconosciuto il rispetto oltre che la salvaguardia, nelle differenze, delle due professioni, applicando la summa rappresentata dai rispettivi codici deontologici, ovvero la salute dei cittadini al primo posto anche per evitare episodi di malasanità. Il tribunale ha inoltre dichiarato che l’attività infermieristica legato al POCT, fra l’altro, avrebbe esposto, in caso di errore, gli infermieri a una precisa responsabilità civile e penale, a differenza delle dichiarazioni dell’azienda la quale in una delibera si assumeva tutta la responsabilità del caso (sia civile sia penale) che però sarebbe stata negata dalla giurisprudenza effettiva.

Un ringraziamento speciale viene formulato all’avvocato Annalisa Dal Col per la perseveranza, professionalità ed alta dedizione nel procedimento: “E’ grazie a lei che siamo riusciti a vincere! E grazie a lei che tutti i cittadini possono dirsi garantiti”. I sindacati ricordano anche la mobilitazione massiccia che ha visto raccogliere oltre 500 firme di infermieri e tecnici di laboratorio contro il POCT.

Come non si fa la check-list ATTENZIONE!!!!!!

Fonte: Ministero della Salute

Video - Come si usa la checklist in sala operatoria nelle procedure semplici

Fonte: Ministero della Salute

Video - Come si usa la checklist in sala operatoria nelle procedure complesse

Fonte:Ministero della Salute

venerdì 18 febbraio 2011

Test antidroga anche per Medici e Infermieri

fonte : Nursind

Test antidroga obbligatorio
anche per medici e infermieri
Il provvedimento, non ancora operativo, sta per essere
varato dal Dipartimento. E spunta l'ipotesi di sottoporre ad
accertamenti anche gli insegnanti

ROMA - Anche medici, infermieri e ostetriche dovranno
sottoporsi ai test anti-droga già previsti per alcune
categorie a rischio: il Dipartimento politiche antidroga ha
approntato un provvedimento che andrà presto in Conferenza
Stato-Regioni per un'intesa. Lo rende noto il capo del
Dipartimento, Giovanni Serpelloni, aggiungendo che si sta
valutando di inserire anche gli insegnanti.
Interessati dal provvedimento saranno medici e personale
sanitario a contatto con i pazienti, precisa Serpelloni,
quindi non gli amministrativi o alcune tipologie come i
medici legali.

In pratica, spiega il capo del Dipartimento antidroga che fa
capo alla Presidenza del Consiglio, si vuole uniformare
l'attuale elenco delle categorie lavorative considerate "a
rischio" che devono effettuare periodici controlli sul
consumo di alcol con l'elenco delle categorie che già ora
- ad esempio piloti di aerei, autisti di mezzi pubblici,
lavoratori edili che lavorano a una certa altezza - vengono
sottoposte a periodici controlli antidroga.

"Ci sarà probabilmente - aggiunge Serpelloni - una
differenziazione tra alcune categorie, considerate
maggiormente a rischio, i cui lavoratori dovranno essere
sottoposti tutti, periodicamente, a controlli antidroga e
altre dove invece si sceglierà di intervenire con i test
solo per una parte, tipo un 50% di lavoratori. Questo anche
per motivi di copertura finanziaria". Gli insegnanti
potrebbero rientrare in quest'ultima tipologia di controlli.

Il provvedimento, che per ora non è naturalmente
operativo, fa seguito alle polemiche suscitate dalla vicenda
di un medico napoletano che avrebbe esercitato la
professione sotto l'effetto di stupefacenti e al caso
pugliese dove un direttore sanitario, dopo numerose denunce
anonime, aveva fatto affiggere in bacheca una circolare in
cui si inviatavano "medici e infermieri a non far uso di
sostanze stupefacenti durante gli orari di servizio".

La lista delle categorie a rischio che devono sottoporsi
obbligatoriamente al test antidroga periodico è ferma al
2007; nell'accordo tra ministeri della Difesa, Salute,
Interni e Trasporti, così come fu annunciato dal governo,
dovevano essere inseriti anche i medici, gli infermieri e le
ostetriche. Ma finora non si era dato corso alla decisione.
L'allargamento della disposizione anche agli insegnanti,
invece, come ha spiegato il capo del Dipartimento politiche
antidroga, è in corso di valutazione.

"Per noi non c'e nessun problema,siamo più che pronti e
disponibili a sottoporci al test antidroga e fare tutto
ciò che è utile ad aumentare la fiducia dei cittadini
nei confronti del servizio sanitario". Così Annalisa
Silvestro, presidente dei Collegi degli infermieri (Ipasvi)
a proposito della ipotesi di allargare anche a medici,
infermieri e ostetriche l'obbligatorietà del test
antidroga.
"E' giusto per chi fa professioni delicate come quelle
sanitarie aderire a una modalità che dia ancora più
garanzie di rigorosità e attenzione verso i pazienti.
L'importante è muoversi in modo equilibrato e non sparare
'nel mucchio', ricordare che le nostre professionalità
hanno un profondo spirito etico e deontologico".

I lavoratori che devono sottoporsi a test antidroga sono
innanzitutto quelli che svolgono mansioni che comportano
rischi per la sicurezza, l'incolumità e la salute proprie
e di terzi, elencate nell'Intesa Stato - Regioni del 30
Ottobre 2007. In particolare quelli del settore
trasporti-ferrovie, aerei, tram/autobus/metropolitane e
navi; altri lavoratori interessati dagli accertamenti sono
coloro che si occupano di gas tossici, fabbricazione fuochi
d'artificio e brillamento mine, direzione tecnica e
conduzione di impianti nucleari, produzione confezionamento
detenzione trasporto e vendita di esplosivi; oltre a
particolari attività nel mondo produttivo (lavori in
quota, conduzione muletti e altro)