Articolo tratto da: Infermieri Attvi (tutti i diritti sono riservati a Franco Ognibene)
La gestione degli accessi vascolari ha ricevuto un forte input con la linea guida del 2002 che dava un limite temporale ben preciso 72-96 ore oggi ha modificato questa posizione ma ha lasciato un ampio grado di incertezza...
La linea guida del 2002 riportava:
Replacement catheters
-Peripheral Venous Catheters Scheduled replacement of intravascular catheters has been proposed as a method to prevent phlebitis and catheter-related infections. Studies of short peripheral venous catheters indicate that the incidence of thrombophlebitis and bacterial colonization of catheters increases when catheters are left in place >72 hours (66,67,127). However, rates of phlebitis are not substantially different in peripheral catheters left in place 72 hours compared with 96 hours (128).
Because phlebitis and catheter colonization have been associated with an increased risk for catheter-related infection, short peripheral catheter sites commonly are rotated at 72--96-hour intervals to reduce both the risk for infection and patient discomfort associated with phlebitis.
La bibliografia di riferimento era:
67:Band JD, Maki DG. Steel needles used for intravenous therapy: morbidity in patients with hematologic malignancy. Arch Intern Med 1980;140:31--4.
68:Tully JL, Friedland GH, Baldini LM, Goldmann DA. Complications of intravenous therapy with steel needles and Teflon® catheters: a comparative study. Am J Med 1981;70:702--6
127: Collin J, Collin C. Infusion thrombophlebitis. Lancet 1975;2:458.
128: Lai KK. Safety of prolonging peripheral cannula and i.v. tubing use from 72 hours to 96 hours. Am J Infect Control 1998;26:66--70.
La raccomandazione è stata presa con la bibliografia disponibile allora e con gli aggiornamenti che la ricerca porta ci dovrebbero essere informazioni chiare e precise.
Però se leggiamo l'edizione del 2011 si assiste ad uno strano fenomeno, la versione italiana presente nel nostro sito riporta:
Sostituzione di Cateteri Periferici e Midline
1. Nell’adulto, non è necessario sostituire i cateteri periferici più frequentemente che ogni 72-96 ore al fine di ridurre il rischio di infezione e flebite [36, 140, 141]. Categoria 1B
2. A proposito della opportunità o meno di sostituire i cateteri periferici negli adulti solo in caso di indicazione clinica, non è possibile esprimere alcuna raccomandazione [142, 144]. Problema irrisolto. 3.
La bibliografia di riferimento è:
36: Maki DG, Ringer M. Risk factors for infusion-related phlebitis with small peripheral venous catheters. A randomized controlled trial. Ann Intern Med 1991; 114:845–54.
140: Tager IB, Ginsberg MB, Ellis SE, et al. An epidemiologic study of the risks associated with peripheral intravenous catheters. Am J Epidemiol 1983; 118:839–51.
141: Lai KK. Safety of prolonging peripheral cannula and i.v. tubing use from 72 hours to 96 hours. Am J Infect Control 1998; 26:66–70.
142: Van Donk P, Rickard CM, McGrail MR, Doolan G. Routine replacement versus clinical monitoring of peripheral intravenous catheters in a regional hospital in the home program: a randomized controlled trial. Infect Control Hosp Epidemiol 2009; 30:915–7.
143: Webster J, Clarke S, Paterson D, et al. Routine care of peripheral intravenous catheters versus clinically indicated replacement: randomised controlled trial. BMJ 2008; 337:a339.
144: Webster J, Osborne S, Rickard C, Hall J. Clinically-indicated replacement versus routine replacement of peripheral venous catheters. Cochrane Database Syst Rev 2010; 3:CD007798.
Allora alcune osservazioni, c'è una raccomandazione la 1 che dice non è necessario sostituire i cateteri e una che dice che non è possibile determinare se è possibile sostituire su indicazione clinica... e quindi su che indicazione li sostituisco.
Un altra osservazione, hanno dimenticato il 143 che invece in uno studio randomizzato dava importanza alla clinica, infermieristica.
Poi nella tabella riassuntiva a pag.22 della traduzione viene indicato che i cateteri venosi periferici danno raramente batteriemie ma che sono associati a flebiti e quindi perchè allora inserirli nelle raccomandazioni?
La domanda ce l'ho in testa da anni e la risposta semplice non mi piace.
Perchè dare un limite di 72 ore?
La spiegazione da un punto di vista biologico non c'è le agocannule sono compatibili per oltre 20 giorni, le flebiti hanno 3 cause principali, la sede, la manualità e le soluzioni infuse.
-Se un agocannula infonde soluzioni che causano flebiti, ad esempio il fluoruracile che è un antimetabolita e fa sparire la vena anche con 3 giorni di terapia, ma se la vena è ancora buona e viene rimosso, brucio 2 vene a ciclo e il paziente non arriva alla fine dei cicli senza mettere un PICC o un CVC ed entrare a pieno titolo nella popolazione a rischio infezione.
-Oppure la risposta più semplice al non cambiamento è che c'erano affezionati e negare qualcosa che è stato affermato come "certo" colpiva il vissuto personale.
La prima ipotesi quella del complotto è fantasiosa, scienziati che nelle loro stanzette pensano di dire delle cose per farne accadere altre a vantaggio di un businnes internazionale, roba da film.
Ma penso che sia più probabile la seconda, l'ipotesi dell'affettività, abbiamo un caso anche in Italia da parte del centro studi EBN che nella linea guida prevenzione e trattamento delle lesioni da pressione riporta:
Uno studio recentemente pubblicato evidenzia l’efficacia antidecubito dei velli di pecora47,48: lo studio in oggetto è stato però condotto in Australia in un setting non paragonabile a quello italiano e prevedeva l’utilizzo di velli di pecora naturale, difficilmente reperibili in Italia dove sono commercializzati esclusivamente velli artificiali.
Alla luce del fatto che i risultati di tale studio non sono generalizzabili al conteso assistenziale italiano, il panel raccomanda di non utilizzare i velli per la prevenzione delle lesioni da pressione.
Cioè malgrado i dati scientifici la decisione individuale prevale, eppure in Australia un vello sotto deve far caldo più che in Italia, e l'Australia non è così lontana dato che i suoi velli arrivano fino a noi, LINK.
Concludendo, nella linea guida del CDC del 2011 è riportato anche che la metodologia di analisi della bibliografia è cambiata e quindi per la prossima linea guida, speriamo presto, potrebbe cambiare ancora.
Ma la domanda resta quanto possiamo lasciare un agocannula?
La risposta è sempre la stessa quello che avete deciso con le procedure di reparto che corrispondono a quello che l'azienda vi autorizza a fare.
Però abbiamo un obbligo morale e etico, agire secondo scienza e coscienza.
La coscienza ci dice che spesso incontriamo situazioni limite che un agocannula che dura un giorno in più è una sofferenza risparmiata per il nostro assistito.
La scienza cosa ci dice:
-che certe soluzioni EV dovrebbero essere solo somministrate da CVC perchè causano flebiti,
-che la manualità non è un dono va allenata dobbiamo fare attenzione a tutti i passaggi per non contaminare il campo dove stiamo mettendo la cannula, e che alcuni colleghi non hanno manualità e se metti la data vedi che la loro cannula dura poco,
- che la sede è causa di fllebite se la cannula è nelle pieghe e si muove cosa può fare solo una flebite.
Situazioni con cui combattere per far durare queste agocannule e anche se penso che la coscienza deve agire anche dentro ogni uno di noi per guardare il nostro operato e migliorarci ogni giorno con una tecnica sempre migliore la coscienza deve anche farci riflettere se agiamo nell'interesse del nostro assistito.
E se la coscienza ci da fastidio abbiamo due soluzioni o la ignoriamo con conseguenze drammatiche, o rileviamo i dati della nostra realtà e si cambiano le procedure.
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